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Organizzazioni sindacali gestori al Governo: “Trattare, ma per cose concrete”
30-11-2012
Organizzazioni sindacali gestori al Governo: “Trattare, ma per cose concrete”
 
Raccomandata AR
 
Prot. n° 125/2012
Roma, 22 novembre 2012
Egr. Prof. CLAUDIO DE VINCENTI
Sottosegretario Ministero Sviluppo Economico
ROMA
 
e, p.c.,
Egr. Dott. ANTONIO CATRICALÀ
Vice Presidente del Consiglio dei Ministri
ROMA
 
Egr. Prof. CORRADO PASSERA
Ministro dello sviluppo economico
ROMA
 
Oggetto: TAVOLO DISTRIBUTORI CARBURANTI. SUA CONVOCAZIONE. PROCLAMAZIONE SCIOPERO NAZIONALE.
 
Egregio Professore,
 
le scriventi Federazioni intendono comunicarLe formalmente la proclamazione di uno sciopero nazionale degli impianti di distribuzione carburanti, previsto per i giorni 12, 13 e 14 dicembre prossimi, nell’ambito dello stato di agitazione della Categoria.
 
Tale proclamazione è avvenuta al termine e in conseguenza dei lavori dell’Assemblea nazionale congiunta degli organismi dirigenti delle nostre Federazioni tenuta ieri 21 novembre, a Roma, presso la Sala Capranichetta, in Piazza Montecitorio.
 
Assemblea che ha deciso di assumere ulteriori iniziative sindacali che sono meglio specificate nell’Ordine del Giorno approvato all’unanimità che motiva, nella sua sostanza, la ragione della gravità di tale scelta e che, per questo, alleghiamo alla presente.
 
Tenuto conto, quindi, che sotto il profilo strettamente formale, la proclamazione è avvenuta successivamente alla Sua convocazione del Tavolo in oggetto, teniamo a chiarire - ove ce ne fosse bisogno - che tale successione di eventi è del tutto casuale
e che, in nessun modo, può essere interpretato come una intenzionale o premeditata scortesia nei confronti dell’Istituzione.
 
D’altra parte, il Governo che Ella rappresenta e Lei in prima persona possono essere buoni testimoni - così come quanti l’hanno preceduta - del grado di attenzione, rispetto, responsabilità e spirito di collaborazione con il quale le nostre Federazioni e la Categoria nel suo complesso hanno sempre inteso caratterizzare i propri comportamenti.
 
La gravissima situazione di estrema sofferenza in cui versano le persone e le famiglie (è bene cominciare ad uscire dalla genericità di termini come «categoria», «piccole imprese» e persino «gestori» che rischiano di evocare, nel riflesso, entità puramente astratte) non consente ulteriori dilazioni temporali alla indifferibile urgenza di dare una risposta tangibile all’emergenza.
 
Solo negli ultimi 18 mesi, quasi 1 gestore su 5 è stato letteralmente costretto ad abbandonare la sua attività, il suo lavoro, il reddito che aveva contribuito a sostenere la propria famiglia.
 
Il debito che l’intera categoria ha contratto verso compagnie petrolifere, retisti indipendenti e banche supera ormai i 300 milioni di euro.
 
Sono numeri che, da soli, definiscono i termini di una questione che non può essere confinata ai «benzinai», ma che danno l’esatta misura di quanto sia il «sistema» sull’orlo di conseguenze imprevedibili, da ogni punto di vista.
 
É per questo che - confidando nella disponibilità all’ascolto ed alla comprensione che Ella ha manifestato nel recente passato nei nostri confronti - riteniamo opportuno e necessario sottolinearLe, in anticipo sulla convocazione alla quale risponderemo senza alcuna remora, che le nostre Federazioni saranno costrette a rappresentarLe richieste che potranno essere soddisfatte solo da atti cogenti e fonte di immediata attuazione.
 
D’altra parte i comportamenti che la nostra «naturale» controparte industriale adotta ormai da molti mesi non si limitano solamente ad ignorare ed eludere totalmente i principi i base cui si ispirano normalmente delle sane relazioni sindacali ma, peggio, differiscono e marginalizzano fino alla cancellazione in una condotta relazionale one to one che esclude ogni mediazione delle istanze rappresentative della parte più debole - quella remunerazione dei Gestori che dovrebbe essere contrattata collettivamente ex lege.
 
Come già abbiamo avuto modo di evidenziarLe, tutte le aziende petrolifere separatamente hanno inteso chiarire che il Verbale d’incontro del 27 luglio scorso, alla realizzazione del quale Ella ha prestato la Sua massima determinazione, non conteneva nessun impegno per loro vincolante e che al più potevano rintracciarsi solo degli «inviti».
 
Non Le potrà apparire, perciò, stravagante se le nostre Federazioni ritengono allo stato non proponibile uno scenario che ripresenti la mera «disponibilità alla riapertura dei tavoli di contrattazione» peraltro previsti dalla legge) per ottenere la sospensione delle agitazioni proclamate.
 
Per uscire fuori dall’indeterminatezza e se ci consente la franchezza, i gestori chiedono alla Sua capacità di mediazione ed alla determinazione del Governo di convincere la nostra controparte che alla situazione di emergenza sopra descritta è necessario rispondere, prima di ogni altra cosa, con misure di emergenza, che, nel caso specifico e per le circostanze maturate – vacatio contrattuale degli accordi economico-normativi, azioni commerciali che hanno intaccato i margini concordati, ecc. – assumono il valore di misure economiche indifferibili. In chiare parole, denaro.
 
Questo e solo questo potrebbe ripristinare le condizioni minime di serenità per proseguire sulla strada intrapresa che auspichiamo porti ad una vera modernizzazione della rete, ad una maggiore concorrenza e ad eque condizioni di competitività nel mercato cui, come dimostrano i contributi che le nostre Federazioni hanno rispettivamente prodotto sul Documento governativo per la Strategia Energetica Nazionale, la categoria è seriamente interessata.
 
Vivissime cordialità.
 
FAIB - Martino LANDI
FEGICA - Roberto DI VINCENZO
FIGISC - Luca SQUERI
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