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Esercenti vittime di buoni pasto
03-10-2013
 FIPE: Esercenti vittime dei buoni pasto
“Dispiace sapere che, ancora una volta, a fare le spese dell’assegnazione di una gara d’appalto, in questo caso della Provincia di Trento, per l’assegnazione dei buoni pasto ai dipendenti pubblici potrebbero essere gli esercenti”.
È questo il commento di Lino Stoppani, presidente Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia, a seguito dell’allarme lanciato ieri da Anseb, l’associazione che riunisce alcuni degli emettitori di buoni pasto. A creare preoccupazione potrebbe essere l’eventualità di non veder riconoscere agli esercenti il costo di alcuni pasti e relativo servizio certamente erogato ai dipendenti della pubblica amministrazione. Stando alla denuncia di Anseb, secondo un meccanismo da finanza creativa la società vincitrice avrebbe presentato un’offerta, altrimenti anomala, tutta incentrata su un margine di maggior guadagno
dovuto all’1% di buoni pasto scaduti o smarriti che garantirebbero alla stessa società di tenere nelle sue casse fino a 800.000 euro. Una voce resa inconsistente dal fatto che il lotto in questione prevedeva la distribuzione dei buoni pasto con lo strumento elettronico che, a
differenza di quanto può accadere con il tagliando di carta, rende quasi nulle le possibilità di smarrimento o scadenza del ticket stesso.
“Non vorremmo – sostiene Stoppani – che fosse stato messo nero su bianco un mancato risarcimento di pasti e relativo servizio forniti dai ristoratori ai dipendenti della pubblica amministrazione”.
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