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Imporre limiti di orario ai pubblici esercizi รจ contro la normativa sulla concorrenza

 IMPORRE LIMITI DI ORARIO AI PUBBLICI ESERCIZI È CONTRO LA NORMATIVA SULLA CONCORRENZA
Una pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ribadisce la completa liberalizzazione degli orari di apertura dei pubblici esercizi
Roma, 23 settembre 2015. La pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ribadisce la completa liberalizzazione degli orari di apertura dei pubblici esercizi come da sempre sostenuto dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
La pronuncia dell’Antitrust è stata emessa a seguito di una specifica segnalazione avanzata dalla Fipe nei confronti del Comune di Ferrara che, ignorando l’entrata in vigore della legge sulla liberalizzazione degli orari per i pubblici esercizi, continuava a mantenere in vigore una ordinanza che imponeva la chiusura degli stessi alle ore 00.30.
Sentendosi privata del diritto di libera concorrenza sancito dalla legge, la Fipe è intervenuta con una segnalazione all’Antitrust, che, prontamente, ha ribadito quanto già specificato dalla legge, ossia che i pubblici esercizi hanno libera scelta in materia di orari di apertura e chiusura. Nel bollettino 33 del 21 settembre 2015, il Presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella ribadisce infatti che “l’orario di apertura dei negozi costituisce una delle dimensioni rispetto alle quali può realizzarsi una concorrenza effettiva tra gli esercenti. Le restrizioni alla libertà degli operatori economici in materia di orari e di giornate di apertura e chiusura degli esercizi commerciali ostacolano pertanto il normale dispiegarsi delle dinamiche competitive”.
“Ringraziamo l’Antitrust per la sollecitudine con cui si è pronunciata, dichiara Marcello Fiore, Direttore Generale della Fipe, che prosegue, “si tratta di una pronuncia attesa in quanto ricalca quanto stabilito chiaramente dalla legge, ma allo stesso tempo importante, perché dimostra la forza della Fipe che, in caso di interventi anomali da parte di amministrazioni locali, può agire e fare rispettare la legge”.
La Fipe si augura che questo provvedimento ponga definitivamente fine a questa querelle che interessa anche altre città.

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