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SALDI 2025

4 GENNAIO – 17 FEBBRAIO 

Al via da sabato 4 gennaio 2025 in Liguria, come in quasi tutta Italia, la stagione degli sconti invernali.
Il nuovo anno è alle porte e si parte subito con la stagione degli sconti. La data dei saldi invernali è stata fissata a sabato 4 gennaio 2025 per 45 giorni.

LA TRIPLA ‘E’ DEI SALDI INVERNALI 2025

Anno nuovo e saldi invernali alle porte, in Liguria inizieranno il 5 gennaio per 45 giorni.
In Italia saranno 16 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 138 euro per una media di 307 euro a famiglia per un giro di affari di 4,9 miliardi di euro: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali.


STIMA DEI SALDI INVERNALI 2025 

VALORE SALDI INVERNALI (MILIARDI DI EURO)                           49,5
NUMERO FAMIGLIE CHE ACQUISTA IN SALDO (MILIONI)            16
ACQUISTO MEDIO A FAMIGLIA PER SALDI INVERNALI(EURO)     307
ACQUISTO MEDIO A PERSONA NEI SALDI INVERNALI (EURO)    138
Fonte: stime Ufficio Studi Confcommercio

Per la Presidente di Federmoda Confcommercio Genova, Manuela Carena «Sono stime che evidenziano una discreta tenuta dei consumi durante i saldi, dopo un anno complesso in cui il settore moda come sempre ha contribuito in maniera determinante all’economia della nostra regione e del nostro paese. Questi saldi rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti. Il fashion retail si conferma una componente essenziale per il valore e la vitalità di vie, piazze e centri storici e contribuisce alla crescita del Pil e dell’occupazione anche a Genova e il Liguria, già da qualche anno a questa parte evidenziamo anche nelle giovani generazioni una tendenza a ritornare ad acquistare nei negozi di vicinato dove il rapporto umano e le competenze non possono in alcun modo essere sostituite dai colossi online o dalle grandi catene della grande distribuzione e i mega outlet».
In generale tutti i negozi indipendenti del settore moda parteciperanno ai saldi, ma ogni anno è sempre più numerosa una frangia di colleghi che a gennaio pratica saldi ‘chiari’ e ‘moderati’ ossia mette in saldo solo una parte dell’invenduto e non tutto e con % del 20 o max del 30 e non del 50/70 e questo perché
1) ritiene che i primi di gennaio (e i primi di luglio) siano una data sbagliatissima che penalizza i piccoli e chi lavora seriamente,
2) per rispetto verso la propria clientela che fino a pochi giorni prima ha comprato a prezzo pieno
3) perché crede nel proprio lavoro e nei valori su cui si basa che sono qualità (abbasso il fast fashion!!!) l’artigianalità, l’ecosostenibilità (basta inquinare il pianeta, meglio 1 capo ma buono), la filosofia dello slow shopping (basta consegne veloci che saranno comode ma contribuiscono ad aumentare a dismisura le emissioni di co2), consulenza personalizzata (basta omologazione, facciamo emergere la personalità di ogni cliente).
E a questa fetta di commercianti va tutto il nostro rispetto e sostegno.
Prosegue Carena – “i saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy. Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’ per:

1) Economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti;

2) Ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti;

3) Etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.


PER IL CORRETTO ACQUISTO DEGLI ARTICOLI IN SALDO, FEDERMODA CONFCOMMERCIO GENOVA RIPORTA DI SEGUITO ALCUNI PRINCIPI DI BASE:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE «Omnibus»).

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