Confcommercio Imprese per l'Italia

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Dumping contrattuale nei settori del terziario e del turismo: i dati della Liguria nell’indagine di Confcommercio

Confcommercio Imprese per l’Italia ha presentato per la prima volta un’analisi organica sul fenomeno del dumping contrattuale e dei cosiddetti “contratti pirata” nei settori del terziario e del turismo

In Italia sono depositati presso il CNEL oltre 1.000 contratti collettivi nazionali di lavoro, ma solo una parte è sottoscritta da organizzazioni realmente rappresentative. Nei soli settori terziario e turismo si contano più di 250 contratti, ma la maggioranza dei lavoratori è coperta da pochi CCNL, tra cui il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi firmato da Confcommercio, il più applicato in Italia con circa 2,5 milioni di addetti.

I cosiddetti “contratti pirata”, firmati da sigle minori, sono oltre 200 e riguardano circa 160mila dipendenti e oltre 21mila aziende. Tra questi, quelli più rilevanti per numero di addetti includono i contratti ANPIT (H024 e H05K) con, rispettivamente, 56.743 e 35.870 dipendenti, e il contratto CNAI (H019) con 15.174 dipendenti.

Il fenomeno – in costante crescita soprattutto tra le micro-imprese e le cooperative – è particolarmente diffuso nel terziario (alcuni settori dei servizi, in particolare) e nel turismo, settori strategici per l’economia e per l’occupazione in Italia, creando anche squilibri territoriali perchè si concentra nelle aree economicamente più fragili, soprattutto nel Mezzogiorno.

Di seguito i dati sul dumping contrattuale relativi a Liguria e province:

  • Liguria: 1.019 lavoratori interessati da contratti “pirata” su 130.002 dipendenti complessivi (incidenza 0,78%);
  • Savona: 1,35%;
  • La Spezia: 0,84%;
  • Genova: 0,67%;
  • Imperia: 0,51%.

I contratti-pirata riducono significativamente diritti e tutele dei lavoratori, creano dumping salariale e normativo, incentivano concorrenza sleale (le imprese corrette sono penalizzate perché devono competere con chi risparmia sul costo del lavoro). In altre parole, riducono la qualità dell’occupazione basandola, sostanzialmente, sul taglio delle condizioni di lavoro.

Scopri qui tutti i dettagli e le proposte di Confcommercio per contrastare il dumping contrattuale.

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